Missione Berlino, il racconto del nostro tour nella Capitale delle Spie, sulle orme di Tom Hanks e Mark Rylance.

Missione Berlino, il racconto del nostro tour nella Capitale delle Spie, sulle orme di Tom Hanks e Mark Rylance.

Steven Spielberg ha più volte trattato nella sua carriera avvenimenti storici. Appassionato di storia e profondo conoscitore delle vicende della Guerra Fredda, da quando bambino aveva visto suo padre andare in Russia durante la Guerra Fredda dopo la cattura di Francis Gary Powers, Spielberg stavolta ha messo in scena il racconto dello scrittore Matt Charman che ruota proprio intorno alla storia del soldato americano Powers, divenuto prigioniero russo, e lo scambio che ne seguì con l’agente sovietico Rudolf Abel a Berlino.

Questo è il soggetto della sua nuova pellicola “Il Ponte delle spie”, il thriller storico-biografico disponibile dal 31 marzo nei migliori store digitali (iTunes, Google Play, Chili TV, TIMVision, Wuaki) e dal 7 aprile in Blu-ray e DVD (Amazon).

Grazie a questa nuova collaborazione tra Invasioni Digitali20th Century Fox, è nata la nostra “Missione Berlino” un tour di due giorni in cui abbiamo avuto l’opportunità di visitare le principali location del film, lungo un percorso intriso di storia, racconti, emozioni ed atmosfere che solo una città complessa ed affascinante come Berlino può regalare.

Non eravamo soli, abbiamo messo su per l’occasione un bel team di matti composto da: Claudio Di Biagio (Nonapritequestotubo), Gabriele Giannini (Finestre Sull’arte), Manuela Vitulli (Pensieri in Viaggio), Davide Pretto (Lo trovi su instagram @dvdprtto), Stefano Guerrera (Sei i quadri potessero parlare), Laura Fiengo per Vanity Fair.

 

1 APRILE – “MISSIONE BERLINO” READY TO START

Lo Spy-tour comincia il 1° aprile alle 16:00 con la partenza dal Check Point Charlie dove Tom Hanks, che interpreta l’avvocato James Donovan, incaricato dello scambio, cerca di parlare con le guardie tedesche orientali.

Il posto di blocco, in funzione dal 1945 al 1990, collegava il settore di occupazione sovietico (quartiere di Mitte) con quello statunitense (quartiere di Kreuzberg). Dopo la riunificazione venne abbattuto e nel 2000 ne venne inaugurata una ricostruzione fedele (l’originale si trova presso il Museo degli Alleati), oggi “occupata” da figuranti che ricordano i soldati americano che lo presidiavano.

Check Point Charlie, in questo caso i figuranti siamo noi (in foto Fabrizio Todisco e Davide Pretto) Credits @Dvdprtto che con questa foto si è guadagnato la copertina della rubrica Carpe Diem di Vanity Fair.

Check Point Charlie, in questo caso i figuranti siamo noi (in foto Fabrizio Todisco e Davide Pretto) Credits @Dvdprtto che con questa foto si è guadagnato la copertina della rubrica Carpe Diem di Vanity Fair.

Seconda tappa del nostro tour è la Topographie des Terrors un’inquietante nome che indica l’esposizione stabile nella zona di Berlino che ospitava il quartier generale della polizia segreta tedesca (Gestapo) e delle SS, un punto nevralgico della città durante la seconda guerra mondiale, poiché nel ‘39 vi trovò sede anche l’ufficio centrale per la sicurezza del Reich. Di fronte al museo, a pochi metri sottoterra, si trovano le rovine delle vecchie celle dove venivano tenuti i prigionieri e una parte del muro di Berlino, di cui oggi restano solo alcune tracce…

Il primo giorno si chiude  all’Ambasciata Sovietica che raggiungiamo dopo un lungo percorso che ci porta ad attraversare anche la Porta di Brandeburgo, uno dei simboli della Città.

L’Ambasciata Russa fa da sfondo ad uno dei punti cardine del thriller, l’incontro con l’avvocato russo, Wolfgang Vogel (Sebastian Koch), Donovan infatti negozia Abel su due diversi fronti: con Vogel e la DDR in cambio di Frederic Pryor al Checkpoint Charlie, e con Ivan Schischkin e i sovietici in cambio di Powers, al Ponte di Glienicke.

3 APRILE DAY TWO–

VERSO IL PONTE DELLE SPIE

Credit @Dvdprtto

Credit @Dvdprtto

Il secondo giorno del nostro tour è stato particolarmente denso di emozioni forti, siamo entrati nel vivo della trama del film vivendo un po’ quella fase che i registi chiamano di “spannung“.  Giungiamo presto presso lo storico ponte di Böse Bruecke (tra l’altro molto simile al Ponte delle Spie) dove nel 9 novembre del 1989, si aprì il primo varco nel Muro.

Ponte di Bösebrücke Credit @dvdprtto

Il Muro di Berlino era in fase di costruzione, ai tempi di Donovan, e Spielberg voleva che il pubblico vedesse il momento in cui viene edificato costruendo 280 metri di muro e mostrandolo nelle diverse fasi di costruzione. Lungo il percorso abbiamo avuto modo di attraversare con non poca tensione la cosiddetta “striscia della morte” uno spazio di terra battuta dove veniva colpito a vista dai cecchini chiunque osasse attraversare il confine, e di accedere al Memoriale del Muro. Lungo la strada innumerevoli immagini ricordano le vittime della follia dell’uomo che divise la città e il mondo intero per più di 20 anni, causando circa 250 vittime.

Muro di Berlino Credit @dvdprtto

Muro di Berlino Credit @dvdprtto

Una delle Stazioni Fantasma della Metropolitana di Berlino chiuse ai tempi della Guerra Fredda ed ora riaperta.Credit @dvdprtto

Dopo pranzo visitiamo il Palazzo delle Lacrime fino al 1990 luogo di preparazione all’espatrio per coloro che lasciavano la DDR per Berlino ovest. Qui, per quasi quarant’anni, i berlinesi dell’ovest compivano tutti i controlli di sicurezza prima di rientrare nella parte occidentale della città (ai cittadini dell’est questo era assolutamente vietato). Quando negli anni novanta la stazione di Friedrichstrasse è stata rinnovata, l’edificio si è trasformato nella sede permanente di una mostra che raccontasse la storia del check-point: il dolore degli addii, dei saluti tra amanti, amici e familiari, è testimoniato dalle immagini e resta intriso nelle quattro mura che hanno raccolto quelle preghiere e quelle promesse…

Nella parte americana abbiamo visitato il Museo degli Alleati dove si ritrova l’originale Check Point Charlie,  e, nel piazzale del museo, uno degli aerei inglesi originali. L’edificio in cui si trova il museo è l‘Outpost Theatre, il cinema-teatro costruito nel 1953 per i soldati americani e le loro famiglie. Ancora oggi c’è l’insegna luminosa sopra l’entrata della sala che indica “In esecuzione l’inno nazionale. Attendere per favore”. Nell’Alliinertenmuseum, soprattutto, ci siamo immersi ancora di più nello spirito del film ammirando un pezzo originale del famoso Tunnel delle spie. Il Tunnel da cui la CIA americana e il SIS britannico intercettarono fra il 1955 e il 1956 oltre 440 mila comunicazioni segrete dell’Unione Sovietica e che faceva parte dell’ “Operation Gold”.

Credit Claudio Di Biagio

Il tempo a nostra disposizione non era tantissimo ma non potevamo lasciarci scappare anche il vecchio Aeroporto di Tempelhof a Berlino, dove hanno avuto luogo le storiche operazioni di volo del 1948 e del 1949, e dove ritroviamo molte scene del film.

Spielberg ha girato numerose scene a Tempelhof, compreso il ritorno di Donovan e di Powers negli Stati Uniti, a bordo di un aereo cargo dell’esercito americano. Anche l’abbattimento dell’aereo spia di Powers è stato filmato con un grande schermo a Tempelhof, dove è stata ricostruita la cabina di pilotaggio dello U-2.

La nostra missione termina giungendo nel luogo che da il nome all’affascinante thriller spielberghiano “Il Ponte delle spie” lo storico Glienicke Brucke. Denominato “delle spie” per essere stato al centro di scambi diplomatici tra il patto di Varsavia e la Nato, che lo utilizzarono come punto di scambio delle rispettive spie prigioniere, il ponte si trova sul fiume Havel, vicino Wannsee, dove ci fu la conferenza sull’Olocausto con Adolf Eichmann. Nel corso della guerra, il ponte separava Berlino Est da Berlino Ovest; oggi, invece, collega il quartiere di Brandenburgo ai sobborghi di Potsdam…diventando infatti il Ponte dell’Unità.