Il tempo non si è fermato: Invasioni Digitali a Cjase Cocél

Il tempo non si è fermato: Invasioni Digitali a Cjase Cocél

Giovani, neolaureate in Storia dell’Arte a Udine, ci siamo subito innamorate delle “Invasioni digitali”. L’idea di creare una giornata speciale dove i visitatori diventino protagonisti curiosi, armati di smartphone e tablet, ci entusiasmava.

Invadere il Museo della Vita Contadina “Cjase Cocèl” di Fagagna era quasi una scelta obbligata. Sin da piccole, ci ha sempre affascinato questo Museo  differente da tutti gli altri: poche teche espositive, spiegazioni essenziali, non un semplice contenitore.  Quando si visita le ricostruzioni d’ambiente non esistono corde o limitazioni fastidiose; si “vive” e si viene avvolti dal Museo.

In questa vecchia Cjase (Casa in dialetto) ha abitato fino agli anni ’50 la famiglia Chiarvesio che in paese tutti conoscevano con il soprannome Cocèl. Nel 1994, il Comune ha scelto di inaugurare il Museo ed ha chiesto a tutta la popolazione di contribuire nel creare la collezione museale: esiste ancora un elenco delle prime famiglie donatrici incorniciato ed in bella vista. Cjase Cocèl voleva raccontare una storia, la storia di un passato identitario comune da non dimenticare.

Dopo il grande successo dei primi anni, le nuove generazioni  però si sono scordate di cosa sia un carro, non conoscono il fabbro e chiedono dove abbiano la batteria i pulcini che inseguono la chioccia.

Volevamo iniziare una nuova storia di Cjase Cocèl e speriamo di esserci riuscite.

By Serena Pividori, Carla Avian e Ilenia Pittui