Avete bisogno di un miracolo? Chiamate il Museo! 

Maria Roosen

Avete bisogno di un miracolo? Chiamate il Museo! 

Chiuso a causa del Coronavirus, un museo di Utrecht ha creato una hotline telefonica 

Se doveste aver bisogno di un miracolo allora continuate a leggere, perché il Museo Catharijneconvent di Utrecht potrebbe avere la soluzione per voi, basta digitare #3 sul telefono. 

Prima della chiusura il Museo stava allestendo una mostra sui miracoli, “The all Wonders”, posticipata al mese di Giugno, e ha dovuto ripensare il modo di coinvolgere il proprio pubblico per fargli vivere l’esposizione. Così ha pensato di creare una hotline telefonica, una miracle hotline, alla quale telefonare per poter fare l’esperienza delle sue collezioni. Telefonando avremo tre possibilità: 

Digitando #1 potremo ascoltare l’esperienza di un miracolo vissuto da un membro dello staff del museo, Simone, sopravvissuto allo Tsunami del 2004 nell’Oceano Indiano. 

Digitando #2 potremo raccontare un’esperienza miracolosa vissuta in prima persona e il Museo potrebbe decidere di farne un’esperienza da esporre nel museo stesso 

 Digitando #3 arriva la magia, potremo chiedere un miracolo, qualcosa che vorremmo accadesse.

In questo periodo le organizzazioni culturali stanno utilizzando gli strumenti digitali più svariati per poter rimanere in contatto con i propri pubblici; questo servizio ci ha molto colpito perché utilizza, invece, un metodo molto convenzionale come il telefono. Pensiamo che sia un’idea molto interessante, che guarda anche a quelle persone che con il digitale non hanno molta confidenza, che siano anziani o no. 

(Al momento, a causa di qualche guasto tecnico, la linea è in manutenzione, ma tornerà presto attiva)

L’opera di copertina è della scultrice Maria Roosen (1957): evoca il mondo di Harry Potter, illusionisti e personaggi fiabeschi. Un mondo che molte persone associano ai miracoli. Allo stesso tempo, il fragile bastone di vetro è così fragile che non potresti mai usarlo. (Dal profilo IG del Museo)

Questa opera fa parte della mostra “The all Wonders” che sarà visitabile al Museo Catharijneconvent non appena riaprirà.